Emozioni storiche per ogni evento.

La Tenuta Sei Ore vanta origini antichissime, confermate dagli scavi archeologici di una villa rustica romana effettuati nel 1967 che ne testimoniano l’uso abitativo e produttivo fin dal IV secolo dopo Cristo. Inclusa nelle vaste regioni di cui i conti Gambara furono investiti dall’imperatore Carlo IV nel 1354, la tenuta rimase proprietà della potente famiglia fino agli inizi dell’Ottocento. La curiosa doppia denominazione della tenuta – S. Orio nella cartografia contemporanea, Seiore nel toponimo corrente – ha sempre stuzzicato la curiosità, dando origine a fantasiose leggende che attribuiscono alla località, insieme alla bellezza del paesaggio agreste e all’imponenza dei fabbricati rurali, quel pizzico di mistero che ne alimenta da sempre il fascino. Nella documentazione cinquecentesca, la cascina, che non aveva ancora assunto l’attuale conformazione a corte chiusa, era denominata San Jorio, cioè San Giorgio, martire cristiano di origine orientale. Le successive trascrizioni variarono da un atto all’altro: Sà Jori, Santo Jori, San Jori, Saiori, quest’ultima versione perse significato trasformandolo per assonanza in “sei ore”. Si continuò tuttavia a tenere unite le due parole nella forma scritta Seiore, come compare ancora nei contratti di affittanza degli anni Sessanta. Il nome non ha dunque nulla a che vedere con una durata temporale, rimanda all’antica venerazione di San Giorgio.